I gioielli De Liguoro in mostra, con i migliori Brand ed i più importanti Designer, a rappresentare e raccontare la storia della Fashion Jewellery nell’ennesimo grande successo di un'altra tappa della rassegna DIVA “Italian Glamour in Fashion Jewelry”, nata quale naturale compendio della omonima pubblicazione DIVA.
La mostra, sotto la sapiente direzione artistica della curatrice Alba Cappellieri, partita da Abu Dhabi nel 2021 aveva già toccato Qatar, Bahrein; Giordania, kuwait, Uzbekistan, Sud Africa ed Angola prima di giungere - grazie all’Ambasciata d’Italia in Marocco, all’Istituto Italiano di Cultura di Rabat ed alla Fondazione Nazionale Musei - a questa ulteriore prestigiosa tappa in Marocco, ospitata presso Oudayas, il museo nazionale del gioiello di Rabat (Musée National de la Parure).
L’esposizione che si compone di 200 gioielli moda italiani, tra i quali ci sono le creazioni De Liguoro, espone dei veri e propri capolavori della “italian fashion jewellery”, una delle migliori e più raffinate espressioni di quell’artigianato italiano conosciuto ed apprezzato a livello globale. Ed è proprio la riconoscibilità della manifattura artigianale Made in Italy, con le proprie peculiarità regionali e l’immenso bagaglio storico, ad essere apprezzata protagonista di questa mostra, anche in una terrà, il Marocco, ricca di antica sapienza artigiana e manufatturiera nell’ambito del gioiello.
La professoressa Cappellieri definisce questa forte identità della produzione italiana “lo specchio estetico dell’accessorio moda in generale”, di quell’accessorio che - sebbene sia divenuto protagonista delle cronache solamente negli ultimi lustri e solamente per l’importanza che ha guadagnato all’interno dei bilanci dei Top Brand - è in realtà sempre stato parte integrante ed imprescindibile dell’abbigliamento, e sin dai tempi più antichi. E la bigiotteria fashion, più di qualunque altro accessorio moda, è stata - ed è tuttora - parte integrante del movimento creativo ed artistico della moda, e ciò grazie alla grande libertà che lascia alla sperimentazione e quindi all’innovazione che nel tempo ha permesso ai grandi bigiottieri e designer di dare massimo sfogo alla propria creatività, spingendo la manifattura artigiana verso lo sviluppo di nuove tecniche di produzione e l’utilizzo di nuovi materiali che – sebbene “democratici” per citare l’elegante definizione di Alba Cappellieri – sono stati, in molti casi, adottati anche dall’alta gioielleria.
Una mostra magnifica che ha raccontato con immediatezza il valore “intangibile” della creatività italiana e, al contempo, ha ben rappresentato ed apprezzato il valore “molto tangibile” della conoscenza pratica e della abilità manuale dei nostri artigiani, elevando il bijoux da mero strumento decorativo a vero e proprio oggetto culturale ed artistico.
Grazie Alba!